Uno sguardo veneto sulla Liturgia, musica e arte sacra, le attualità romane e le novità dalle terre della Serenissima.
Sul solco della continuità alla luce della Tradizione.

Il Papa a Venezia: i Saluti del Patriarca al Santo Padre


I Saluti alla Celebrazione Liturgica a Parco San Giuliano

Beatissimo Padre, 
col cuore colmo di letizia pasquale siamo qui convenuti da tutte le chiese del Nordest d’Italia – dal Patriarcato di Venezia, dalle arcidiocesi di Trento, Gorizia e Udine, dalle diocesi di Adria-Rovigo, Belluno-Feltre, Bolzano-Bressanone, Chioggia, Concordia-Pordenone, Padova, Treviso, Trieste, Verona, Vicenza e Vittorio-Veneto – e dalle altre chiese di Croazia, Slovenia, Ungheria, Austria, Baviera, Como e Mantova, nate da Aquileia. Desideriamo essere confermati nella fede degli Apostoli dal Successore di Pietro. Così, corroborati dalla persona, dalla testimonianza e dal magistero della Santità Vostra, annunceremo con umile franchezza la bellezza di Cristo a tutte le nostre genti.
Scrisse Cromazio di Aquileia: «Siamo venuti, anzi siamo stati condotti da Cristo alla porta bella del tempio. Questa porta bella è la predicazione evangelica che orna il tempio di Dio, cioè la Chiesa» [“Venimus enim, vel potius adducti sumus a Christo ad speciosam portam templi (…) Speciosa porta templi evangelica praedicatio est, per quam templus Dei, id est Ecclesia, spiritali specie adornatur” (Cromazio di Aquileia Sermo I, 4][1]. Queste parole di Cromazio danno voce a ciò che abbiamo davanti agli occhi e nel cuore. Ci commuove, in questo luogo, il fulgore della nostra Venezia, eco della bellezza di Cristo, Splendore di Verità. Dalla presenza di Gesù eucaristico le nostre povere vite sono ogni giorno attratte e sostenute nel cammino verso il Padre che ci attende.
La Santità Vostra ha scritto nel 2° volume dedicato a Gesù di Nazaret: “L’incontro col Signore risorto è missione e dà forma alla Chiesa”[2]. Siamo guidati dal fascino di questo incontro e desiderosi di comunicarlo a tutti gli uomini e le donne dell’ampio Nordest che domanda ancora oggi un comune compito a popoli latini, slavi e germanici. A favore del nostro “fratello uomo” siamo qui per riconoscere il Signore risorto nello spezzare del Pane.
Oggi Pietro è venuto all’incontro di Marco. Grazie, Santo Padre, per il dono della Sua presenza tra noi.

Note:
[1] Chromace d’Aquilée, Sermons I, Sources Chrétiennes 154, Cerf, Paris 1969, 130-131.
[2] J. Ratzinger-Benedetto XVI, Gesù di Nazaret 2, Città del Vaticano 2011, 289.
 
I Saluti all'Assemblea Ecclesiale in San Marco, a conclusione della Visita Pastorale
Beatissimo Padre,
nel fulgore della nostra Basilica, anticipo della gloria del Paradiso, siamo stati convocati a questa solenne celebrazione che conclude la Visita Pastorale. La Santità Vostra  ha voluto benevolmente prendervi parte. Grazie, Beatissimo Padre! Commossi e ben consapevoli del privilegio accordatoci, vogliamo esprimerlo con parole antiche. Sono un vanto del nostro popolo cattolico e veneziano: «Petrus et Marcus, una fides».
La Provvidenza ha voluto che la Visita Pastorale nel Patriarcato avesse inizio nei giorni immediatamente precedenti la Vostra elezione alla cattedra di Pietro. Quel 10 aprile 2005, infatti, il Cardinale Marco ed io ci trasferimmo da Roma a Venezia per partecipare all’Assemblea Ecclesiale che diede inizio alla Visita Pastorale, indetta l’anno precedente.
Oggi concludiamo un impegnativo itinerario con la grazia di venir confermati nella fede dal Successore di Pietro, fisicamente tra noi. Come non riconoscere la cura provvidente del Padre in questa doppia delicata coincidenza? Abbiamo cominciato con la Sua elezione e concludiamo con la Sua presenza.
La nostra figliolanza nei Vostri confronti, Santo Padre, è ben espressa in uno dei mirabili mosaici della nostra Basilica. Nel cartiglio che descrive il gesto con cui Marco presenta il Vangelo a Pietro si legge: Pietro «approva il Vangelo di Marco e lo consegna alla Chiesa perché lo legga».

Beatissimo Padre,
Lei viene a noi nell’incomparabile vespero veneziano come un dono tanto prezioso quanto immeritato. Ci sostenga la sua apostolica fede, non ci manchi mai l’ardore della carità per annunciare Gesù risorto, speranza affidabile. 
È un dono che con umile energia chiediamo alla Vergine Nicopeia. La Madre di Gesù e madre nostra ci propizi questa vittoria. Grazie, Santità!


 testi e immagini da angeloscola.it.

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