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Liturgie papali: la benedizione dello stocco e del berrettone


Il principe con la cotta, la spada e il piviale storto. Strani riti (decaduti) alla corte del papa, nella Vigilia di Natale.

46. Vespero Pontificale della Vigilia di Natale a' 24 dicembre. Notizie della cantata e cena che prima si faceva. Benedizione dello stocco, e berrettone, mattutino della notte, e messa.

Benedizione dello stocco, e berrettone
Questa benedizione si deve fare prima del mattutino [della Vigilia], sebbene da alcuni Pontefici sia stata fatta particolarmente nella mattina di Natale, perchè non intervennero alla funzione della notte precedente, nè celebrarono il pontificale della solennità. Clemente XI, nel 1719, l'eseguì dopo la prima messa della notte. Tuttavolta si deve fare la benedizione dello stocco a berrettone prima del mattutino, e se oggidì alcuni Papi eseguirono tal benedizione piuttosto dopo il mattutino, cioè avanti la detta prima messa, ciò fecero perchè assistendo al mattutino, vollero intervenire alla sola messa, che suol cantare il Cardinal camerlengo. Prima di cominciare il mattutino della notte di Natale, il Sommo Pontefice ogni anno ha il costume di benedire uno stocco, o una spada, ed un cappello o berrettone ducale di velluto cremisi, che poi suol donare a qualche sovrano, principe, o capitano benemerito della religione, donativo che trae la sua origine dall'anno 1385, e dal Pontefice Urbano VI; non rinvendosi anteriori notizie su questo argomomento.

Ecco il rito della benedizione:

V. Adjutorium nostum in nomine Domini.
R. Qui fecit coelum et terram.
V. Dominus vobiscum.
R. Et cum spiritu tuo

Oremus.

Benedicere digneris, quaesumus Domine Jesu Christe, hunc ensem in defensionem S. Romanae Ecclesiae, et christianae reipublicae, ordinatum nostrae bene + dictionis officio ad vindicta malefactorum, laudem vero bonorum: ut per eum, qui te inspirante illo accingitur, vim aequitatis exerceas, molemaque iniquitatis potenter evertas, et sanctam Ecclesiam tuam, ejusque fideles, quos, ut pretioso sanguine tuo redimeres hodie in terris descendere et carnem nostram sumere dignatus es, ab omni periculo protegas atque defendas, et famulum tutm, qui hoc gladio in tuo nomine armatus erit, pietatis tuae firma custodia munias, illaesumque custodias. 
Qui vivis et regnas cum Deo Patre in unitate Spiritus Sancti Deus.
Per omnia saecula saeculorum.

R Amen

Deinde Pontifex aspergit glaudium aqua benedicta, incenso adolet.

"mentre un chierico di camera in cotta e rocchetto, avendo preso dalla mensa, e fra due candelieri con candele accese, lo stocco, e il cappello o berrettone, li sostiene in tempo della benedizione"


Questa benedizione si fa dal Papa nella camera de' paramenti, vestito di camice, cingolo, e stola bianca, assistito dai Cardinali diaconi assistenti, e dal Cardinal primo prete per porre l'incenso nel turibolo, mentre un chierico di camera in cotta e rocchetto, avendo preso dalla mensa, e fra due candelieri con candele accese, lo stocco, e il cappello o berrettone, li sostiene in tempo della benedizione; facendo altrettanto il chierico di camera coll'assistenza d'un mazziere, a cornu epistolae dell'altare, tanto nella messa della notte, che in quella del Pontificale, che poi si dirà.
Merita però che qui si osservi che se lo stocco si diede dal Papa a qualche principe, il quale trovavasi presente alla funzione, il medesimo principe si vestiva in cotta, e sovr'essa si cingeva dello stocco benedetto. Si cuopriva di poi col piviale bianco, coll'apertura nel lato corrispondente al braccio destro, e non come l'imperatore, che si eravi presente assumeva il piviale coll'apertura nel davanti, ante pectus, ut episcopi. Tanto il principe quanto l'imperatore si ponevano pure il cappello o il berrettone in capo. Quindi si toglieva il cappello, e lo consegnava ad un familiare, per cantare la quinta lezione del mattutino, che comincia: In quo conflictu. Prima di chiedere la solita benedizione, collo stocco sfoderato, toccava tre volte la terra, e altrettante lo vibrava in aria, e poscia rimessolo nel fodero, diceva cantando: Jube Domine benedicere, e cantava la lezione, terminata la quale si spogliava di de' paramenti descritti [...], partiva dalla Cappella, ed era accompagnato alla sua casa dai famigliari del Papa, e da suoi prelati domestici, dagli oratori o ministri delle corte estere, e da altri nobili, mentre alcuni uffiziali portavano lo stocco col cappello innanzi al principe. Se poi donavasi lo stocco, e berrettone all'imperatore, che si trovasse egualmente presente a questa funzione, in vece della quinta, cantava la settima lezione.

Gli Avvocati Concistoriali, membri laici della Corte Pontificia, in abito da cerimonia. Indossano il piviale con l'apertura rivolta al braccio destro.


da LE CAPPELLE PONTIFICIE cardinalizie e prelatizie di Gaetano Moroni

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